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From spiritual unrest to the concreteness of the market
I recently met some interesting people.
People - entrepreneurs and managers - who seem to have been able to transform the need to provide for their existence into a passionate challenge.
With a bit of luck, a lot of determination but aboveall with the severe lucidity of he who wants to put himself to the test, it seems they have been truly skilful at turning an idea into a project, creating a collective identity capable of favoring the growth of individuals, offering in exchange respect and sensitivity.
The common point of departure (I would like to think) is the conviction that money in itself can buy well-being and satisfy the will escape, but it cannot buy those cultural differences that substanialise the identity of the single person. That identity that allows everyone to take on different and complex, mobile roles and to heighten the importance of functioning together, overcoming that dense lack of communication, for which nobody is apparently guilty, and that dense silence through which no awareness passes, by way of which no knowledge is inherited.
What probably struck me most, whether one is speaking of a large group or a small concern, is these peoples desire to do things that fire the imagination. That fire everyones imagination, down from the hall porter right up to the president.
But there is more to it. Today these concerns are busy in gathering the implications of the processes and the revolutions of our times, aboveall tackling the speeding up in the exchange of information, this due to the spread of the new technologies.
Hence the way of running an economy is changing, yet - as people do not fail to tell me - customer satisfaction is still the critical success factor.
Compared to the past, the real new feature - I am insistently told - is realising we no longer have to look at the customer as the simple recipient of a product, but as a supplier of opportunities (ideas), no longer as a single body but as an aggregate, to whom our response must be to offer an array of new proposals. How? Perhaps by courageously organising ones activity afresh.
By carrying out soft purchases, alliances between companies are the very expression of the will to improve ones presence on the market, in line with the capacity to reason as to what one might be able to sell to the customer.
These are expressions of a new ability, that goes far beyond the simple reasons of doing. |
Di recente ho fatto incontri interessanti.
Ho parlato con persone imprenditori o manager - che sembrano essere riuscite a trasformare la necessità di provvedere allesistenza in una sfida appassionante.
Con un po di fortuna, molta determinazione ma soprattutto con la severa lucidità di chi vuole mettersi alla prova, sembra siano stati variamente abili a concretizzare unidea in un progetto, e a creare identità collettive capaci di favorire la crescita degli individui, offrendo in cambio rispetto e sensibilità.
Punto di partenza comune (mi piace pensare) il convincimento che i soldi, di per sé, possano comprano il benessere e la voglia di evasione, ma non le differenze culturali, che danno sostanza allidentità dei singoli. Quell'identità che permette a ognuno di assumere ruoli mobili, diversi e complessi, e di valorizzare l'importanza dello stare insieme, superando quellincomunicabilità fitta, apparentemente senza colpevoli, e quel silenzio denso in cui non avviene passaggio di sapere, né eredità di conoscenza.
Che si tratti di un grande gruppo o di una piccola impresa, ciò che mi ha colpito, è probabilmente la voglia di fare cose che facciano sognare. Che facciano sognare tutti, dalladdetto alle pulizie al presidente.
Ma cè dellaltro. Oggi queste imprese sono impegnate a cogliere le implicazioni dei processi e delle rivoluzioni del nostro tempo, gestendo anzitutto laccelerazione impressa allo scambio delle informazioni, legato alla diffusione delle nuove tecnologie.
Sta cambiando quindi il modo di fare economia, ma mi sono sentito ripetere - il fattore critico di successo resta pur sempre la soddisfazione del cliente.
Rispetto al passato, la vera novità sostengono i miei interlocutori è la consapevolezza di dover guardare ai clienti non più come semplici destinatari di un prodotto, ma come fornitori di opportunità (idee), non più come entità singole ma come aggregati, a cui rispondere con un ventaglio di proposte nuove. Come? Pensando magari, coraggiosamente, a riconfigurare le proprie attività.
Le operazioni di acquisizioni soft, le alleanze tra imprese sono proprio lespressione della volontà di migliorare le modalità di presenza sul mercato, coerentemente con la capacità di ragionare su cosa si possa vendere ai clienti.
Sono, in definitiva, lespressione di una nuova l'abilità, che non è più nelle semplici ragioni del fare. |
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