|
|
I consumatori sono sempre più al centro del mondo, non fossaltro per evidenti ragioni economiche: sono loro a fare le scelte di acquisto, determinando con questo il successo o meno di un prodotto e, va da sé, le sorti di unimpresa.
Sono con ciò, oggetto di innumerevoli studi e ricerche che hanno lobiettivo di cogliere, anticipare e soddisfare i loro umori e loro bisogni, spesso contrastanti.
Punto di dibattito e di convergenza tra gli addetti ai lavori è il riconoscimento del fatto che le modalità di confezionamento dei prodotti risultano sempre più importanti per catturare lattenzione di un compratore ora senziente ora desiderante.
Ma il panorama nel suo complesso, nonostante alcune evidenze, è tuttaltro che chiaro.
Lo stesso concetto di consumatore informato e consapevole - per quanto riguarda in particolare i prodotti alimentari - a volte suona come unastrazione se si considerano le scelte fatte a monte dai produttori e dalla distribuzione in termini di assortimento delle merci disponibili sul punto vendita (provate voi a trovare una bottiglia di acqua in vetro a rendere!), o le incertezze di una normativa in materia di etichettatura dei prodotti, che non sempre consente di identificare chiaramente la natura degli ingredienti (vedi OGM), nonché la denominazione e provenienza dellalimento (come il salame italiano prodotto in Germania).
In generale, ci sono ancora notevoli spazi di miglioramento dal punto di vista della quantità e qualità delle informazioni riportate su una confezione, e una maggiore attenzione a questo aspetto sarebbe certamente utile per dare riconoscimento e dignità al cliente di tutti i clienti.
Noi di ItaliaImballaggio abbiamo voluto offrire un contributo concreto proprio in questa direzione e - passando dalle parole ai fatti - abbiamo promosso unindagine sugli aspetti relativi alla componente comunicativo-informativa del packaging riferiti alla durata del prodotto.
Questo lavoro, dal titolo Durabilità e scadenza nella comunicazione di prodotto, è stato coordinato da un gruppo di ricerca di design della comunicazione del dipartimento INDACO del Politecnico di Milano (responsabile scientifico Valeria Bucchetti con Erik Ciravegna) e ha avuto come scopo quello di rilevare e mappare le modalità secondo cui, nel contesto della grande distribuzione, i packaging degli alimenti comunicano il periodo di durabilità o la data di scadenza dei prodotti.
La ricerca ha analizzato i parametri connessi alla fruizione delle informazioni tra cui visibilità, leggibilità e comprensibilità dei contenuti presenti sulle confezioni, verificando i criteri di organizzazione topologica degli elementi presenti sullimballaggio che determinano lordine di lettura e le gerarchie percettive che guidano lesplorazione visiva delle informazioni.
Il lavoro, raccolto in un volume, arriva a evidenziarne criticità, soluzioni esemplari e coordinate di riferimento del sistema di codificazione semantica delle date di scadenza, a cui si accosta una lettura di tipo etnosemiotico.
Questa breve nota, solo per dire che si può e si deve fare di più per avere un imballaggio che sia reale strumento di civiltà. Solo un esempio, ma ne riparleremo sul prossimo numero!
|
|
Code
of honour
Or that is dreams of humble detail that ought to be the rule
Consumers are evermore at the centre of the world, if for no other than evident economic reasons: they are the ones that make the purchasing decisions, with this deciding the success or otherwise of a product and the fate of an enterprise along with it.
Thus they are the object of numerous undertakings and market research studies that have the purpose of grasping, anticipating and satisfying the very often contrasting humours and needs of the same.
Subject of debate and convergence among those that operate in the sector is the recognition of the fact that the way products are packed is evermore important in drawing the attention of a purchaser who may be either sentient or desiring as the moment has it. But the scene overall, despite some salient features, is anything but clear.
The very same concept of informed and aware consumer - as far as food products are concerned - at times sounds like an abstraction if one considers the choices made upstream from manufacturing and distribution in terms of the assortment of goods available at the salespoint (try and find a returnable glass mineral water bottle for example!), or the uncertainties of standards governing the labeling of products, that not always allow one to consider the nature of its ingredients (ie GMOs), as well as the denomination and origin of a foodstuff (ie Italian salami made in Germany).
In general, there is considerable room for improvement in terms of the quantity and the quality of information placed on a pack, and a greater attention to this aspect would certainly be useful for acknowledging and giving dignity to the supreme customer of all customers.
We of ItaliaImballaggio wish to make a solid contribution in this very direction and - going from words to deeds - we have promoted a study on the aspects covering the communicative-informative components of packaging and on to the durability of the product.
This operation, entitled Durability and best before information in product communication, was coordinated by a communications design research group from the INDACO department of Milan Polytechnic (scientific head Valeria Bucchetti along with Erik Ciravegna) that had the purpose of identifying and mapping out the modes in which in the context of broadscale distribution food packaging communicates product duration or the best before date.
The study analysed the parameters governing the fruition of the information covering visibility, legibility and understandibility of the contents present on the pack, checking the layout of the criteria of elements on the same that decide the order of reading and the perceptive hierarchies that guide the visual exploration of the information. The study, collected in a volume, highlights critical features, exemplary solutions and coordinates of the system of semantic coding of the best before date, that is given an ethnosemiotical reading. This brief note, is only to say that one can and indeed one must do more to have packaging that is a real tool for society. This is only an example, but more in the coming issue!
|