|
|
|
|
Paolo Ambrosio nasce nel 1945. Lavora nella sua città natale (Torino) e a Istambul (Turchia). Agli studi di architettura affianca l'attività artistica, che lo porta alla prima personale nel 1971 ad Hannover. Seguono quattordici mostre individuali e numerose collettive, in Italia e nel mondo.
A partire dagli anni '60, Ambrosio incentra la propria ricerca pittorica sull'analisi del segno come espressione di un linguaggio che rende manifesto il fluire della coscienza. Il segno assume il valore di una traccia da sperimentare all'interno di una complessa alfabetizzazione, che si realizza attraverso una rete di relazioni.
Il colore è sempre elemento strutturante e aggregante della composizione, anche durante la transizione degli anni '70, quando i cromatismi, ridotti al bianco e nero, alludevano alla dicotomia di luce e ombra, presenza e assenza. La ricerca più recente si apre all'elaborazione di libri-opera, con i quali intende recuperare il senso di una cultura, liberata da ogni tipo di costrizione.
Dalla metà degli anni '90, nelle tele esprime un processo ulteriore, nel quale il segno si propone come elemento di confine, sospeso tra concetto e figura, tra intuizione e icona.
L'idea che i linguaggi delle arti visive siano interattivi, si concretizza nell'apertura anche alla ricerca scultorea. Ambrosio lavora i legni lucidi e il bronzo, riflettendo sulla plasticità della figura, che allude a una gestualità ancestrale.
Exhibitions
2001 - St'Art 01 Strasbourg, Holland Art Fair, EuropArt Geneve, Art Jonction Nice, ArtèNimes Nimes, Lineart Gent Begium
2002 - St'Art 02 Strasbourg, Holland Art Fair Den Haag, Artisti a Torino, ARTSUD Salon International Paris, Espace Champerret Paris, Galerie Promenade des Anglais Nice, Pages Salon de livre et de Bibliophile Paris, ArtèNim Nimes, Kunstmesse Salzburg, Arte Reggio Emilia.
Paolo Ambrosio was born in 1945. He works in his native city (Turin) and at Istanbul (Turkey). He accompanied his architectural studies with artistic work, leading to a first one-man show in 1971 at Hannover. This was followed by fourteen individual and numerous collective shows in Italy and throughout the world.
Starting off from the sixties, Ambrosios painting centred on the analysis of the sign as the expression of a language manifesting the stream of consciousness. The sign takes on the value of a mark to be experimented within a complex alphabet made up of a network of relations.
Color has always been a structural and aggregating element in his compositions, even during the period of transition in the seventies, when his chromatisms, reduced down to black and white, alluded to the dichotomy of light and dark, presence and absence. His recent work shows a development of the book theme, with which he intends recovering the sense of culture, freed from all types of constraint.
From the mid nineties his canvases show a further development, where the sign constitutes a border element, suspended between concept and figure, between intuition and icon.
The idea that the languages of the visual arts are interactive also pervades his sculptural work. Ambrosio works polished wood and bronze, reflecting on the plastic nature of the figure, that alludes to ancestral gestuality.
|
|
|
Pacchi 2001
Paolo Ambrosio
cm 100x75 tecnica mista su tela
|