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Encounters between strange people...
You meet some strange people during your lifetime.
Often we dont recognize them as such, indeed we often dont even notice them.
In the daily flow of things we are often victims of a sort of mental inertia, that distracts us and that we are unwilling to abandon, unless compelled by the brisk acceleration of events, by exceptional occurrences.
In the moment that we exit from the confines of the normal and everything starts to rotate around us, the usual perspectives get confused, and we find we are compelled to piece together the many details, only apparently unimportant, to which we have obstinately never wished to attribute the right value.
And thus, before our eyes, surprising figures take shape, with the dazzling features of reality.
The way a stroboscopic light is capable of fixing the details of an image in movement, in the same way, on well- or lesser wellknown faces we at one moment find the serene smile of those who are able to appreciate the sense of a life made up of commitments and loyalty, in another catch a flash of mockery that speaks of venal sentiments and a suffocating mediocrity. And we start in dismay.
Everything is like in a merry-go-round that never tires of following on from itself, in a dimension of truth that once more offers up a fresh view of what we thought we knew through and through.
And we strive in search of the reason behind this sickly, impatient expression, almost sullen unto itself. And again, we wonder as to the reasons behind a reiterated demand for attention to which we naively think we have already responded to.
Ah, to grasp the things for what they are, how we wished they were... to effortlessly share the meaning of the same with others... Set down the things we do not want, to the point of no longer distinguishing them, to the point of making them disappear, to concentrate solely on what we love and what we believe in.
So much still remains to be done, but we can console ourselves that one lives of imperfections but one dies of nothingness.
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Strane persone sincontrano nel corso della vita.
Spesso non le sappiamo riconoscere, se non addirittura di loro nemmeno ci accorgiamo.
Nel fluire della quotidianità di sovente siamo vittime di una sorta di inerzia mentale, che ci fa distratti e che a malincuore abbandoniamo solo se costretti da brusche accelerazioni, da fatti eccezionali.
Nel momento in cui usciamo dai confini della normalità e tutto inizia a vorticare intorno a noi, si confondono le prospettive usuali, e ci scopriamo costretti a combinare fra loro i tanti dettagli, solo apparentemente trascurabili a cui, ostinati, non abbiamo mai voluto dare il giusto valore.
E così, davanti ai nostri occhi, si compongono figure sorprendenti, che hanno i tratti allucinati della realtà.
Come una luce stroboscopica è in grado di fissare i dettagli di unimmagine in movimento, al pari scopriamo su volti più o meno noti, ora il sorriso pacato di chi sa apprezzare il senso di una vita di impegno e di lealtà, ora il guizzo di uno sguardo beffardo, che parla di venalità di sentimenti e di soffocante mediocrità. Ed è allora che sussultiamo, sgomenti.
Tutto è come in una giostra che, mai stanca di rincorrere se stessa, ci ripropone in una dimensione di verità, un quadro inedito di ciò che ritenevamo di ben sapere.
E arranchiamo alla ricerca del perché di unespressione patita e insofferente, corrucciata quasi per la propria presenza. E ancora, ci interroghiamo sulla ragione di una reiterata domanda di attenzione a cui, ingenuamente, pensavamo di aver già dato risposta.
Ah, afferrare le cose per quello che sono, per come vorremmo che fossero... Condividerne il senso con gli altri senza fatica... Fissare le cose che non vogliamo, fino a non distinguerle più, fino a farle scomparire, per concentrarci solo su quello che amiamo e in cui crediamo.
Abbiamo ancora così tanto da fare, ma consoliamoci: di imperfezioni si vive, del nulla si muore. |
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